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DEDICA A GIANNA - PROLOGO - SOMMARIO

La Torre dell'Uccellino è una costruzione del XIII secolo significativa sia dal punto di vista architettonico che storico, come apprendiamo dalle ricerche condotte da Manuela Rubbini, che puntualizza: "torre di scolta (vedetta), è apostrofata. Fino ad ora infatti si è pensato sorta per svolgere una funzione d'avvistamento sull'allora confine di Bologna con Ferrara. I molti disegni e documenti rintracciati dichiarano invece fu mastio pro-tetto da fortificazione, ossia una torre atta all'offesa e difesa. Da qui le particolarita (Cfr. capitolo I) che la rendono più unica che rara: quelle rientranze esterne che l'assottigliano verso l'alto scomponendola in tre parti cubiche che ora sappiamo sembravano perfette, a chi alla rocca si avvicinava. Cosi diversa dalle torri bolognesi. Ora sappiamo chi la ideò e costruì (cap.II), che deriva il nome da Luxeuil (Francia), che per il possesso di questa terra si fecero carte false (cap.IV), ... (cfr.sommario)"

Essa si trova sulla via Ferrara in fronte alla sede della ditta Giulio Barbieri S.p.A. che per volontà del suo presidente (Giulio Barbieri) l'ha acquistata il 18 ottobre 2010.
Significative le parole con cui Marco Poli inizia la prefazione al libro: "In un paese in cui i beni storici e architettonici sono lasciati al proprio destino perché altre sembrano essere le priorità, siamo costretti tutti i giorni a vedere il nostro patrimonio assottigliarsi per incuria e degrado. Con esso perdiamo la nostra storia: quel patrimonio che tutto il mondo ci invidia. Questo destino sarebbe toccato anche alla torre dell'Uccellino se non fosse intervenuto l'imprenditore Giulio Barbieri che insieme alla moglie Gianna ne decise l'acquisto. Purtroppo la stipula è avvenuta poco dopo la morte (10 agosto 2007) della compagna di una vita. A Lei la torre è dedicata.
Per molti anni ho cercato, nel mio ruolo di segretario generale della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, di indirizzare risorse per la tutela del patrimonio architettonico e culturale. Ora, finalmente, sempre piu spesso, si sente dire dalla classe dirigente, ad ogni livello, che una miglior conoscenza della storia è una prima forma di tutela... Stupisce perciò vedere un privato cittadino e imprenditore cercare di fare l'impossibile per attuarlo, sfidando la congiuntura economica e il devastante terremoto del maggio 2012. Certo i danni sono ben visibili, ma ora non fanno più paura, dopo i lavori di messa in sicurezza fatti eseguire sotto la direzione dell'ingegnere Liliano Cavallari.
La torre dell'Uccellino miracolosamente è rimasta in piedi mentre crollavano tanti edifici circostanti. Ciò non stupisce, alla luce dei dati emersi dalla ricerca condotta da Manuela Rubbini, da cui apprendiamo le particolari tecniche costruttive mai alterate da restauri. Penso di non essere l'unico ad avere la speranza che Giulio Barbieri riesca ad attuare il sogno di rendere accessibile la cima della torre a cultori di storia, a cittadini e in particolare a scolarelsche attraverso una scala autoportante inserita al suo interno che qui possiamo vedere nei disegni del progetto esecutivo messo a punto dall'ingegnere Stefano Sardo.
La Torre fu un tassello di non poco conto nella strategia economica, commerciale e militare di quella che allora era tra le prime cinque città più importanti d'Europa: Bologna.
In quegli anni il suo ruolo di potenza prese corpo anche con il controllo dei castelli della provincia, ancora in parte sotto il giogo di feudatari - come ora apprendiamo lo era anche questo lembo di pianura.
Bologna, che si avviava verso i 50.000 abitanti, sviluppò l'economia anche grazie all'energia idraulica fornita dall'acqua dei canali. Da questa canalizzazione fece partire un naviglio che la congiungesse al sistema deltizio del Po, da cui ovunque si poteva andare, ma per i problemi incontrati oltre Pegola (Argelato -Bo-) la sua costruzione rimase interrotta per decenni, scrivono le cronache, ora sappiamo che da lì iniziava l'ultimo tratto del Navile antico e che la torre dell'Uccellino la si costruì a difesa della dogana con Ferrara. I Ferraresi riuscirono a procrastinarne l'entrata in funzione per quasi vent'anni (cap.III), attaccando e provocando ingenti danni alla Torre non ancora ultimata. Essa fu importante nella strategia di espansione e di controllo del territorio e delle vie d'acqua di Bologna. Questa trattazione diventa perciò un tassello fondamentale nella ricostruzione delle vicende di quegli anni."

Torre dell'Uccellino di Ferrara restauro

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